Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 41 Aree Vulnerabili all'inquinamento

1. Sono le aree nel cui sottosuolo si trovano acquiferi potenzialmente soggetti ad inquinamento diretto o indiretto.

2. Sono rappresentati negli elaborati cartografici in scala 1:10.000 del Piano Strutturale - Indagini Geologiche - Carta Idrogeologica e della vulnerabilità;

3. Si individuano le seguenti classi di vulnerabilità, in relazione alle quali si applicano le disposizioni dei commi seguenti.

  • a. Vulnerabilità bassa (Classe VB)
  • b. Vulnerabilità media (Classe VM)
  • c. Vulnerabilità elevata (Classe VE)

4. Nelle aree con Vulnerabilità bassa (Classe VB) corrispondenti al flysch argillitico calcareo, infrastrutture ed opere potenzialmente inquinanti potranno essere autorizzate solo in seguito a specifiche indagini idrogeologiche finalizzate alla valutazione della situazione locale e del rischio di inquinamento, in relazione ad eventuali acquiferi sottostanti. La

bassa permeabilità superficiale può comportare trasferimento di inquinanti verso aree di maggior permeabilità con il ruscellamento.

5. Nelle aree con Vulnerabilità media (Classe VM) corrispondenti ai depositi lacustri, infrastrutture ed opere potenzialmente inquinanti potranno essere autorizzate solo in seguito a specifiche indagini idrogeologiche finalizzate alla valutazione della locale situazione e rischio di inquinamento

6. Nelle aree con Vulnerabilità elevata (Classe VE) corrispondenti ai depositi fluviali non è consentito l'insediamento delle seguenti infrastrutture e/o attività potenzialmente inquinanti:

  • a. discariche di R.S.U.,
  • b. stoccaggio di sostanze inquinanti,
  • c. depuratori,
  • d. depositi di carburanti,
  • e. pozzi neri a dispersione,
  • f. spandimenti di liquami.

7. Nelle aree con Vulnerabilità elevata sono altresì prescritte le seguenti modalità di intervento:

  • a. le fognature devono essere alloggiate in manufatti impermeabili.
  • b. L'uso di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti ed anche l'autorizzazione al pascolamento intensivo ed all'allevamento debbono essere regolamentati e controllati, avendo cura che, per i primi, i quantitativi usati siano solo quelli strettamente necessari, e che, per i secondo, la pratica e la permanenza non siano eccessivi.
  • c. Controlli periodici dell'acqua di falda devono essere effettuati al fine di verificare la compatibilità dell'uso attuale dei presidi sanitari con la qualità dell'acqua di sottosuolo.

8. Deroghe a queste limitazioni possono essere ammesse solo in seguito a specifiche indagini geognostiche ed idrogeologiche che accertino situazioni locali di minore vulnerabilità intrinseca delle falde; a tal fine dovranno essere misurate le permeabilità di livelli posti al di sopra dell'acquifero, calcolando sperimentalmente il "tempo di arrivo " di un generico inquinante idroveicolato. Data la possibilità che un inquinamento presente nei corsi d'acqua venga trasmesso alle falde, dipendente dalla relazione idraulica fra di loro, è necessario un accurato controllo degli scarichi ed il monitoraggio chimico delle acque di superficie

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Mercoledì, 19 Aprile, 2023 - 10:39